Una mole di quarzarenite arenaria maestosa di dimensioni gigantesche fanno da sgabello alla piccola principessa di Roccia.. che salda e fiera, immobile ma carica di eternità sovrasta la valle dell’alto salso-cimarosa e del “Val Demone”. La Roccia è il suo sgabello ma anche il suo vestito, il suo scettro, la sua difesa, il suo Veliero. L’etimologia del termine Sperlinga è riconducibile probabilmente alla radice greca “spélaion” poi latinizzata in “spelunca” ovvero la spelonca o grotta. E’ questa infatti la caratteristica principale di questo straordinario sito millenario. Centinaia di grotte artificiali cioè scavate dall’uomo in tutto il territorio circostante e di diverso periodo d’escavazione; alcune delle quali trasformate e ampliate nei secoli e tutte hanno avuto usi diversi rispetto all’esigenze del tempo. Un antico villaggio rupestre dei siculi (XV sec. a.C.) poi probabilmente avamposto greco e romano…e poi ancora villaggio bizantino ed arabo fino ai normanni nel cui periodo (XI sec.d.C) risalgono i primi documenti cartacei che ne certificano l’esistenza come “fortezza di Sperlinga” ..Infine dall’alto e tardo medioevo al XIX secolo si identifica con i vari baroni e duchi delle più potenti famiglie nobiliare siciliane. Oggi è il più piccolo comune della provincia di Enna con appena 890 abitanti, riconosciuto e iscritto dal 2006 nel club de “i Borghi più Belli d’Italia” ..ma acquisisce conformazione e titolo di “citta”, solo conseguentemente alla “licentia populandi ed edificandi” concessa dal Re al Barone Giovanni Forti Natoli nel 1597. Prima la sua vita e la sua storia ruotavano fondamentalmente intorno al castello rupestre fortificato.
Aggiornato al: 30-05-2024